Nicole: “Sono già passati 10 anni dal mio percorso a Villa Ratti”


Lettera aperta ai giovani che intraprendono e intraprenderanno il percorso terapeutico-riabilitativo per affrontare il Disturbo Borderline di Personalità

“Sono stata ospite a Villa Ratti nel 2008, dopo che mi avevano diagnosticato il disturbo di personalità “borderline”.

È stata molto dura! Bisogna stringere i denti e fare tante attività e si fa fatica a capire al momento perché siano utili. Bisogna vivere lontano da tutto e tutti con un gruppo di sconosciuti ognuno con il proprio problema, senza la possibilità di ricorrere alle solite scappatoie per sopportare la quotidianità.

Una volta entrati in comunità si è faccia a faccia con se stessi e i propri demoni, può essere doloroso, ma nessuna delle fatiche sopra elencate sarà mai pesante come vivere la vita di tutti con le catene dell’essere borderline (o qualsiasi disturbo si abbia) alle caviglie.
Noi ragazzi delle comunità abbiamo avuto la sfortuna di vivere una vita di solitudini, senza una guida o l’ascolto giusto. In comunità queste cose ci sono e ci permettono di metterci in gioco per aprirci e sistemare tutte le ferite di una vita.
Io sono guarita, davvero, significa che non devo più assumere dei farmaci.

Ho avuto la fortuna di continuare la terapia anche dopo la comunità e così facendo non ho mai smesso di volermi prendere cura di me, ho avuto la fortuna di avere dei genitori che nonostante gli errori commessi in buona fede non hanno mai perso la speranza che io sarei stata bene prima o poi.
Due anni fa ho perso i miei genitori e sono rimasta in piedi, andando avanti si impara ad avere un pizzico di fiducia nel fatto che tutto passa, anche un dolore forte come questo.

Prima della comunità ero arrivata a essere una che non amava se stessa o la vita in generale, ero una pallina del flipper che si muoveva vorticosamente senza meta, fino al giorno (che ho odiato) in cui i miei genitori mi hanno obbligata a iniziare il percorso in comunità, ora quel giorno lo ricordo come il giorno in cui mi hanno salvata, penso che non ce l’avrei mai fatta ad avere una casa, un lavoro fisso, un ragazzo, tanti amici e tante passioni nella vita se non mi fossi affidata ai medici e operatori de IL VOLO ONLUS.
Loro mi hanno insegnato ad andare avanti e lo hanno fatto ricordandomi che ogni esperienza negativa o positiva ci insegna qualcosa, qualcosa che ci portiamo dietro per affrontare la sfida successiva essendo più preparati.
Hanno creduto in me e senza di loro, senza la loro guida e supporto non avrei mai potuto essere qui oggi “non borderline” a raccontare la mia storia con un sorriso sulle labbra.

Ogni percorso è a sé non tutti hanno avuto la mia esperienza, ma se c’è un pizzico di volontà nello stare meglio sono convinta che tutti possano guarire, abbiate fiducia anche quando sembra impossibile!

Nicole