Quando un limite diventa un punto di forza


16 novembre…
Auditorium di Casatenovo…
Uno spettacolo di danza…

Poteva essere semplicemente una bella uscita, organizzata nell’ambito delle attività del tempo libero degli ospiti di Villa Ratti, ma lo spettacolo di danza di Simona Aztori, balleria e pittrice, è stato molto di più.
Oltre all’indiscutibile bravura di Simona, quello che ha lasciato il segno è stata la sua capacità di non farsi ingabbiare dentro un limite – l’assenza delle braccia -, ma anzi guardarlo semplicemente come un qualsiasi punto di partenza per fare ciò che si ama, farlo diventare un punto di forza.

Il suo coraggio, la sua determinazione e il suo messaggio sono arrivati forti e chiari: i limiti sono negli occhi di chi guarda….
I limiti li abbiamo sempre lasciati agli altri, noi avevamo altro da fare…

Una serata di grandi emozioni che alcuni ospiti raccontano così:

Lo spettacolo di Simona Aztori ci ha molto impressionato; siamo rimasti colpiti di come è possibile affrontare le diversità, andandone orgogliosi e di come si possa saper decostruire i vari giudizi sociali – ‘le etichette’. In lei abbiamo visto una grande forza vitale e ci ha lasciato la forte impressione che nella vita, quando lo si vuole, veramente è tutto possibile! La cosa che ci ha particolarmente sorpreso sta nella sua capacità di sapere ridere delle proprie difficoltà e lo vediamo come un punto fondamentale che passa dall’accettazione del proprio dolore per trasformarlo in un punto di forza e riuscire ad andare avanti nonostante i limiti altrui“. (Sara e Roby)

Mi ha colpita molto la sua forza di volontà, il fatto di raggiungere i proprio sogni e i propri obiettivi nonostante la sua disabilità. Ho visto un lei una carica e una voglia di fare pazzesca. E’ riuscita a trasmettermi veramente tanto e mi ha lasciato da pensare per diversi giorni. Se dovessi usare una sola parola sarebbe SORPRENDENTE“. (Giulia)

Sul piano tecnico artistico e coreografico l’espressione personale della ballerina è stata lo specchio di un baricentro difficile da tenere, frutto di un lavoro e ha comunicato una grande forza che si riflette nella speranza che si possa raggiungere il BELLO“. (Anna)

Sono stata molto emozionata e colpita dalla naturalezza di come si esprimeva nella sua quotidianità, di come gesticolava con i suoi arti inferiori e di come li chiamava. Penso sia una persona di grande cuore e che possa dare tanto e mi piacerebbe incontrarla ancora in futuro“. (Giulia)

In una realtà ridotta al giudizio per l’incomprensione delle diversità e quindi di carnefici e vittime, mi ha colpito come questa donna sia riuscita a ribaltare questo concetto e lotti contro gli sguardi giudiziali, fino a trasformare un limite in potenzialità“. (Maria)

Una serata speciale, insomma, che è andata oltre il bello dello spettacolo, facendoci riflettere sul senso del limite e sulla nostra volontà di non rimanerne imprigionati.